La montagna è da sempre la rappresentazione del viaggio trekking per eccellenza.
La montagna è oramai da più di un secolo simbolo e sinonimo di libertà, solitudine, isolamento e di contatto con la Natura; ma anche fonte di ispirazione e di ricerca di se stessi e della vera natura umana.
Di fronte alle montagne ci sentiamo piccoli ed insignificanti. Percepiamo le forze naturali che hanno sollevato milioni di anni di depositi sedimentari come le nostre Dolomiti e gli agenti esogeni che hanno modellato con il loro paziente lavoro vallate, circhi glaciali, creste e arditi picchi montuosi come accade nell’Himalaya o in Patagonia.
La montagna è anche custode di storia, tradizioni e cultura; basti pensare alla cultura occitana che ancora oggi si conserva in Val Maira, alla lingua Quechua delle Ande Peruviane, al buddhismo tibetano del Ladakh e del Nepal o al tradizionale stile di vita nomade che ancora oggi si conserva tra gli altopiani dell’Armenia, i verdi pascoli del Kirghizistan o le vallate punteggiate da mandorli e rose del Marocco.
I trekking in montagna sono generalmente viaggi a piedi itineranti durante i quali si pernotta in tradizionali rifugi di montagna come nelle Alpi o nella Alta via 1 Dolomiti, mentre in altre situazioni è previsto il trasporto bagaglio ed il pernottamento in tenda.
Affrontare viaggi trekking in montagna significa in molti casi anche confrontarsi con se stessi e mettersi fisicamente alla prova. I dislivelli sono spesso considerevoli arrivando a sfiorare o superare i mille metri complessivi durante l’arco della giornata.
In altre situazioni è l’altitudine a mettere alla prova il corpo e la mente, così come avviene tra le Ande del Perù o durante gli incredibili trekking d’alta quota dell’Everest e del Nepal in generale.