Segnaletica lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara tra Masua e Cala Domestica
Identikit del Cammino Minerario di Santa Barbara
Il Cammino Minerario di Santa Barbara (CSB) è stato acclamato qualche anno fa come il più bel Cammino d’Italia.
L’idea di ripulire e mettere a sistema “i sentieri dei minatori” (la viabilità che collegava le Miniere tra loro e gli insediamenti abitativi alle miniere), nasce dalla volontà degli ex minatori dell’Associazione Pozzo Sella. Col tempo subentra l’intuizione di creare un unico percorso che unisse tutti i sentieri e che potesse contribuire all’idea di “un futuro sostenibile per l’economia del territorio”.
Alla fine del 2017 il progetto culmina con l’istituzione della Fondazione per il Cammino Minerario di Santa Barbara con il Benestare della Regione, dopo almeno 10 anni di ricerche e ricognizioni sul territorio.
Il Cammino di Santa Barbara si sviluppa ad anello per 500 km nell’area ovest del Sud della Sardegna, tra Sulcis, Iglesiente e Guspinese.
Mappa del Cammino di Santa Barbara nel Sudovest della Sardegna
Il Cammino di Santa Barbara in Sardegna
Le 30 tappe (16 km in media a tappa) comprendono alcune delle più belle escursioni inSardegna, dando la possibilità di apprezzare “a passo lento” – dice Ponziana – le tante emergenze archeologiche e i siti minerari che si possono incontrare lungo questo bellissimo Trekking in Sardegna ..o godersi un po di bagni nel mare più bello d’Italia.
Il 75% del percorso è su sentieri, carrarecce, antiche ferrovie dismesse e spiagge: si cammina su terra, roccia e sabbia.
Il 25% è invece su lastricato urbano e asfalto extraurbano, ma molte strade extra urbane sono comunque molto panoramiche a livello paesaggistico e interessanti da percorrere.
Il percorso è interamente segnato con la caratteristica segnaletica: sfondo blu e la ormai famosa torre stilizzata in giallo, simbolo del martirio della Santa.
Sul percorso si trovano anche frecce gialle indicatorie.
Lungo il percorso, in continua evoluzione e miglioramento, è possibile dormire presso strutture di diverso tipo: b&b, agriturismi, alberghi e le tipiche Posadas, come quella del Convento a Iglesias, quella di Monti Mannu e di Is Arenas.
Sul sito internet del Cammino si trovano tutti i contatti delle strutture convenzionate, oltre le tracce e la descrizione sintetica delle tappe.
Il km 0 è Iglesias, dove i pellegrini ricevono l’augurio del Buon Cammino dalle clarisse del Santuario della Madonna del Cammino.
Il modo più comodo per raggiungere Iglesias da Cagliari con i mezzi pubblici è il Treno regionale (1 ora circa di viaggio).
Come ogni Cammino d’Italia che si rispetti anche il Cammino di Santa Barbara ha la sua Credenziale, cioè il “passaporto del pellegrino”, ma anche “dell’escursionista” che per vari motivi sceglie di compiere il cammino a tappe nel tempo libero.
Sulla Credenziale vengono apposti i timbri che attestano il passaggio nelle singole tappe.
Il Cammino di Santa Barbara si distingue per aver pensato a un regalo simbolico come segno di riconoscimento a tutti coloro che completano i 500 km di cammino: una placchetta di ceramica che rappresenta il logo del Cammino Minerario di Santa Barbara, la torre blu con bordo giallo.
Al termine di almeno 100 km di cammino (anche non continui) è possibile richiedere il Testimonium, una pergamena in cui è descritto il senso e lo spirito del Cammino.
Sosta davanti al Pan di Zucchero tra Masua e Buggerru
La cima più alta del Cammino raggiunge i 900 m. s.l.m.
Il Cammino è adatto a tutti (sono 2 le tappe da ritenersi impegnative, dice Ponziana), ma bisogna tener conto del continuo dislivello lungo i percorsi, fino a un massimo di 975 m di dislivello in salita e 1098 m in discesa (8° tappa Perd’e pibera – Villacidro 15,6 km), avere un minimo di esperienza su percorsi con brevi ma ripide salite e discese su diversi tipi di fondi di calpestio ed essere pronti a camminare sulla sabbia per circa 5 km sulla Spiaggia ( 5° tappa).
Spiaggia di Piscinas lungo il Cammino
E’ un cammino che si può fare zaino in spalla oppure scegliere il trasporto bagagli.
La stagione più bella probabilmente per fare Trekking nel Sud Ovest della Sardegna è la Primavera, quando le fioriture si esprimono in tutta la loro bellezza e il profumo delle piante della macchia e della gariga si diffondono e vengono trasportate dal vento.
Anche l’Autunno però regala atmosfere particolari ed è anche la stagione giusta per assaggiare qualche frutto di stagione.
In Inverno in Sardegna le temperature non sono mai estremamente rigide (lo sa bene chi è stato con me per il Trekking di Capodanno nelle Isole di Sant’Antioco e San Pietro), e il mare d’inverno ha indubbiamente il suo fascino.
Per chi volesse avventurarsi (anche se onestamente lo sconsiglio a meno che non si voglia camminare in notturna o finire entro le 9 del mattino) lungo le tappe del Cammino nella stagione estiva, si raccomanda di non partire mai sprovvisti di acqua, che si può ricaricare solo in alcune tappe anche a metà percorso, ma non date per scontato questo dato: 2 L d’acqua nello zaino è sufficiente per affrontare ogni tappa.
Santa Barbara di Nicomedia
Ho vissuto per circa 10 anni sull’Amiata, alle pendici del Vulcano, un vulcano quiescente, ricco di cinabro, dove si possono fare Trekking e Cammini in Toscanasulla Via delle Terme, non lontano da cave e siti minieri, sia nel versante senese che grossetano: ad Abbadia San salvatore, Piancastagnaio, Santa Fiora, Arcidosso e Castell’Azzara si possono visitare importanti siti minerari, tra impianti dismessi, gallerie, musei e villaggi.
Anche in Toscana, sul Monte Amiata e nelle Colline Metallifere, il 4 dicembre si festeggia Santa Barbara, che protegge contro la morte improvvisa per fuoco, viene invocata contro i fulmini e le esplosioni.
E’ la patrona degli artificieri, dei vigili del fuoco, dei marinai, degli artiglieri e dei minatori.
“Santabarbara” aggiunge Ruben, venivano chiamati anche i magazzini dove veniva conservata la polvere da sparo.
E’ anche la patrona degli architetti, degli ingegneri ambientali, dei campanari e degli ombrellai.
Il Cammino Minerario di Santa Barbara è dedicato a lei.
La sua passio racconta che morì martire nel 306 d.C,torturata con il fuoco dopo essere stata rinchiusa in una torre…che per questo motivo è stata scelta come Logo del Cammino. Il carnefice fu lo stesso padre, Dioscoro, che venne colpito dal fulmine divino.
In Sardegna gli ex minatori e i loro discendenti sono ancora molto devoti al culto della Santa e si festeggia con celebrazioni e processioni nelle campagne e nei paesi.
Lungo il Cammino di Santa Barbara, si incontrano chiese campestri e luoghi di culto dedicati alla Santa, statue devozionali e anche nelle miniere in genere si trovavano cappelle a lei dedicate.
“Quando discendo nella miniera a te si eleva la mia preghiera. / Tu con la Fede dammi ristoro alle fatiche del duro lavoro. / Infondi la fede nei nostri cuori, dolce patrona dei minatori.”
Le origini del culto in Sardegna (come nell’Occidente europeo) sono dovute all’arrivo dei monaci bizantini nel V d.C, che probabilmente inaugurarono in Sardegna un altro importante culto, quella della Madre di Dio Odighitria (da cui Itria), che saluta i pellegrini in partenza dal santuario al lei dedicato presso Iglesias (tappa 1).
La Chiesa più antica dedicata a Santa Barbara (1223) lungo il Cammino si trova a Domusnovas (tappe 15 e 16), mentre quelle che si possono incontrare tra Villacidro e Gonnosfanadiga (tappe 9 e 10) sono datate tra XVI e XVII secolo. Persino una Grotta porta il suo nome.
Grotta Santa Barbara – Miniera di San Giovanni
L’ultima tappa del Cammino di Santa Barbara finisce in bellezza con la visita a uno spettacolo della Natura, incredibile e inaspettato: a bordo di un trenino elettrico, grazie a un percorso intricato di circa 700 metri attraverso il complesso sistema di gallerie sotterranee della Miniera di San Giovanni, è possibile visitare la Grotta di Santa Barbara.
La Grotta è una delle più antiche e unica al Mondo, infatti non ha sbocchi verso l’esterno.
Si tratta di un antro naturale scoperto nel 1952 dai minatori della Miniera di San Giovanni, durante lo scavo per la costruzione di una galleria.
Lo spettacolo a cui assistono increduli i Minatori è sorprendente: al di la della parete è rimasto intatto e celato (fino a quel momento) un grande salone alto oltre 25 metricostellato da concrezioni calcaree disposte lungo le pareti e le volte, su cui si riflette l’acqua del piccolo lago silente che si trova nella parte inferiore.
La Grotta è esemplare per le formazioni del Cambrico inferiore risalenti a circa 500 milioni di anni fa, che creano un incredibile contrasto di colori e superfici creato dal bruno scuro dei cristalli di barite localizzato tra il calcare ceroide e la dolomia gialla silicizzata.
Camminare sopra la terra e sotto la terra più antica d’Europa.
In pochi km, racconta Ponziana, si attraversa tutta la Storia Geologica, dal Paleozoico al Quaternario, si cammina su rocce che arrivano ad avere 570 milioni di anni.
Paesaggi infiniti dalla costa ovest tra falesie e dune fino ai boschi fitti di lecci e sughere, da dove sgorgano cascate e sorgenti, tra i massicci rocciosi delle cime più alte del Sud Sardegna, a cui piedi si stendono dolci colline e le vaste campagne del Medio Campidano, dorate di grano e profumate di agrumi.
Tempio di Antas, Flumini Maggiore
Nuraghi e Tombe dei Giganti, Domus de Janas punteggiano le Valli accanto a Templi di epoca fenicio – punica – romana, pozzi sacri di epoca pre – nuragica sorgono accanto a chiese campestri e santuari cristiani in stile catalano – aragonese prima e poi dal romanico – pisano; i borghi storici medievali come Iglesias e le “Villae” (villaggi) sorgono accanto alle città di nuova fondazione come Carbonia.
A parte, nella loro solitudine, sospesi nel tempo, sono i villaggi minerari, spesso fantasmi, a volte poco popolati, nella cornice di paesaggi assurdi da quanto son belli, con i loro palazzi Revival, alla maniera Neo Medievale del tempo.
Nominare tutte in fila le bellezze naturali e paesaggistiche sembra quasi di fare l’elenco di un mondo fantastico, esotico, immaginario.
– I 5 Faraglioni e il Pan di Zucchero
– Masua, Canal Grande e Cala Domestica
– Cascate di Sa Spendula e Piscina Irgas
– I Boschi di Monti Mannu (Mannu in sardo significa Grande)
– La Valle di Antas con il suo Tempio dedicato al Sardus Pater
– Piscinas, le dune più alte d’Europa e il Villaggio di Naracauli
– Montevecchio, i boschi del cervo sardo e le cime del Monte Arcuentu
Cascata Sa Spendula – Villacidro
Lungo il Cammino dei Minatori anche il sottosuolo è accessibile ai pellegrini!
Potete visitare con l’accompagnamento di guide esperte le aree turistiche delle grotte naturali più belle del Sud Sardegna, come quelle di Su Mannau (tappe 12 e 13) e quella di Zuddas a Santadi (tappe 19 e 20), oltre quella di Santa Barbara di cui abbiamo già parlato; si trovano lungo il percorso e non occorre fare alcuna deviazione, ma con delle piccole variazioni senza fretta potete visitare altre grotte, come quelle nel territorio di Buggerru (tappe 3 e 4).
Questo itinerario “carsico”, non comune e molto affascinante, permette di capire meglio l’antichissima storia geologica e geomorfologica dell’isola e diffondere a un pubblico più vasto la passione per la speleologia.
Grotta Su Mannau, Flumini Maggiore
Archeologia Mineraria lungo il Cammino di Santa Barbara
“La miniera ti rimane addosso” Gerardo, ex minatore
Il Cammino di Santa Barbara permette di visitare i più importanti Siti Minerari della Sardegna e tra i più importanti a livello italiano ed europeo.
Infatti, anni fa, alla nascita del Parco Geominerario della Sardegna, aveva contribuito anche il riconoscimento come Sito Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco.
Per questo mi piace definire il Cammino Minerario di Santa Barbara “Moderno”: a volte sembra di finire nel nulla, i paesaggi sono immensi, tutto quel blu diviso tra cielo e mare stordisce…Ma all’improvviso una torre, un tunnel, gallerie, tubature…pietra e ferro si mischiano con la terra e la roccia, escono dalla sabbia e spaccano la roccia come appendici innaturali.
Entri in un altra dimensione, dove si tocca con mano la forte e drammatica persistenza dell’uomo, che ha adattato, plasmato e trasformato l’ambiente per facilitare il suo lavoro.
Porto Flavia – Masua
La cosa sorprendente però, che ti commuove, è la perfetta simbiosi tra la natura e gli scheletri dell’industria mineraria.
Forse – ho persino il coraggio di dirlo davanti a tutti in diretta – è il sentimento, è il ricordo di tutte queste generazioni di uomini e donne che hanno visto la Storia cambiare.
Sulla loro pelle, su quella dei loro cari.
E non parlo solo di silicosi, di tumori, ma anche di giustizia e dignità.
Gli scioperi in Italia sono nati in Sardegna, per indignazione in seguito ai fatti di Buggerru.
ECCIDIO DI BUGGERRU 4 SETTEMBRE 1904
ECCIDIO DI IGLESIAS 11 maggio 1920
L’Industria Mineraria in Sardegna è stata molto importante, per la ricchezza dei giacimenti, per l’eccellenza tecnologica industriale, hanno portato la tecnologia nelle case (luce elettrica, acqua) e solo 40 anni fa le miniere sono state dismesse, creando “un vuoto lavorativo, una grande disoccupazione e abbandono” delle aree abitative legate al lavoro in miniera.
Laveria La Marmora – Nebida
Il territorio del Sulcis Iglesiente è esemplare e andrebbe studiato a scuola: non solo per capire le innovazioni della tecnologia e lo sviluppo industriale italiano ed europeo, ma anche per capire le dinamiche sociali, ancora contraddittorie e per sempre irrisolte, che si vengono a creare nelle terre dove tutto viene sfruttato, risucchiato, fino alle viscere della terra… per poi essere abbandonato, quando non è più utile.
Sarebbe interessante e importante per le nuove generazioni osservare e cercare di comprendere le complesse dinamiche e i compromessi storici, intimi e personali dell’uomo, che cercano la Terra Promessa a casa loro.
Tappa dopo tappa, passo dopo passo, cambiando il paesaggio, il pellegrino pian piano entra in quest’atmosfera, sui sentieri dei minatori.
Per questo motivo vale la pena concludere anche il Cammino (ad anello) di Santa Barbara in Sardegna, perché come ogni Cammino, può essere osservato solo nella sua totalità, nel suo complesso.
Naracauli
L’ospitalità sarda, con un pizzico di curiosità per la novità e la particolarità dell’esperienza umana con cui i locali vengono a contatto, si esprime al meglio lungo il Cammino.
La passione per il Trekking in Sardegna e i Camminid’Italia è abbastanza recente tra i sardi – ci dice Ponziana – a differenza delle storiche visite di camminatori stranieri (tedeschi, inglesi, francesi e ora sempre di più anche extra europei).
Guide locali, abilitate e professionisti del mestiere, accompagnano oggi escursionisti lungo la Costa delle Miniere e l’Iglesiente, camminando, correndo, in canoa.
Io mi sento di aggiungere che in generale, tra gli amanti del Trekking in Italia, le aspirazioni della maggioranza dei gruppi escursionistici e la domanda di viaggi avventura è sempre stata concentrata a Nord, con capo fila il Selvaggio Blu (che presenta delle difficoltà tecniche di tipo EE e anche EA in alcune sue tappe classiche), oppure le grandi traversate dei meravigliosi Massicci del Supramonte e del Gennargentu.
Solo negli ultimi anni, l’escursionista si affaccia a questa parte della Sardegna e il Cammino di Santa Barbara sta preparando il terreno per rendere la Sardegna meta dei Viaggi Trekking in Italia.
Arrivo a Masua da Nebida
ll Cammino arriva quindi come maturazione di queste esperienze e forse come collante e contenitore.
Fanno parte della Rete del Cammino 26 Comuni: la comunità, a partire dalle stesse Amministrazioni, ha compreso il valore e il potenziale del progetto, nell’ottica di una rinascita del territorio, equilibrata, concreta, possibile, a misura dell’uomo e sostenibile per l’ambiente.
E’ un mezzo a disposizione della collettività, elemento di coesione sociale – grazie alla valorizzazione della personalità comunitaria, dell’identità collettiva.
Uno sviluppo economico che si basa sul Turismo sostenibile è possibile e forse anche una buona occasione per rivedere piani di bonifica, salvaguardia e sviluppo territoriale, progetti di recupero di stabili e aree abbandonate. può rafforzare realtà già esistenti e ispirare nuovo idee di piccola imprenditoria locale nel settore dell’accoglienza, dei servizi, delle infrastrutture: un buon esempio, una buona prospettiva, un possibile cambiamento.
Il Cammino di Santa Barbara rappresenta un concreto piano di sviluppo per un’area fortemente depressa e sofferente da almeno 50 anni, con benefici a cascata sull’ambiente e sulla popolazione, non solo dal punto di vista economico, ma anche in qualità della vita.
A metà strada tra Masua e Cala Domestica
Io sono di Quartucciu, un paesino a pochissimi km da Cagliari e dal Golfo degli Angeli, quindi in mezzo tra Est e Ovest.
Ho passato la mia infanzia e adolescenza e prima gioventù nel Sarrabus…dai 18 anni in poi mi sono spostata a Ovest.
Est e Ovest sono diversi: luci diverse, perché a est sorge il sole e tramonta presto, l’ombra scende veloce, a ovest sorge tardi e tramonta più tardi. I tramonti dell’Ovest sono bellissimi. La costa, le spiagge, la roccia, il colore del mare, il paesaggio, è tutto diverso.
A volte ho bisogno di andare a Est, a volte di andare a Ovest, per godermi il meglio del Sud.
Onestamente devo dire che anni fa, quando sentivo parlare della nascita di questo Cammino, molto tempo prima dell’istituzionalizzazione del progetto, non pensavo che avrei mai potuto prendere in considerazione un Cammino in Sardegna come potenziale progetto di Viaggio da proporre.
E’ questo il tipo di Escursionismo per cui ho sempre pensato valesse la pena conoscere la Sardegna, il potenziale da incrementare, l’elemento di distinzione dell’isola. Lo penso ancora, ma con il tempo, lavorando nel settore, ho imparato anche a vedere le esperienze non solo dal mio punto di vista, ma anche dal punto di vista degli altri.
Lago del Rio Leni – Monti Mannu- Villacidro
Dipende dal punto di vista, dalle aspettative, dalle proprie possibilità e limitazioni.
Le limitazioni non devono essere una prigione, possono essere fisiche, mentali, ambientali, possono circoscrivere il nostro campo d’azione, ma possono mutare, evolversi, aprire nuovi orizzonti.
Ho avuto anche modo di confrontarmi con amici sul valore personale che poteva assumere il Cammino.
Per quanto la mia indole brami in assoluto al vagabondare senza meta e il mio corpo non sia programmato per la prestazione e la competizione, il Cammino per tante persone è un metodo personale di conoscenza ed esplorazione di se stessi…la routine quotidiana, la suddivisione in tappe, la fatica, il paesaggio, il tempo che scorre…sono tutti fattori che contribuiscono.
Molti valorizzano del Cammino invece l’aspetto Umano.
C’è chi è partito per stare solo ed è tornato a casa con tanti amici o un amore, in ogni caso con un bagaglio di sensibilità ed empatia verso il prossimo che prima non pensava di avere.
A raccontare del Cammino di Santa Barbara questa volta, cittadine e cittadini di Trekkilandia, ci sono anche io in diretta con Duma C’ anduma. E’ stata invitata la collega Ponziana Ledda, geologa e Guida Ambientale Escursionistica della Sardegna, che ben rappresenta e porta ufficialmente il racconto del Cammino Minerario di Santa Barbara in TV, in radio, sui social.
In diretta con il Cammino Minerario di Santa Barbara – Duma c’anduma
Io mi unisco alla banda verso la fine dell’intervista.
A differenza di Ponziana, che racconta con simpatia e tranquillità del Cammino e illustra le immagini di questo Trekking nel sud della Sardegna…Io sono un po’ emozionata: nonostante l’ambiente familiare: parlare davanti allo schermo non è per me facilissimo…
Segnaletica lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara tra Masua e Cala Domestica
Identikit del Cammino Minerario di Santa Barbara
Il Cammino Minerario di Santa Barbara (CSB) è stato acclamato come il più bel Cammino d’Italia.
L’idea di ripulire e mettere a sistema “i sentieri dei minatori” (la viabilità che collegava le Miniere tra loro e gli insediamenti abitativi alle miniere), nasce dalla volontà degli ex minatori dell’Associazione Pozzo Sella. Col tempo subentra l’intuizione di creare un unico percorso che unisse tutti i sentieri e che potesse contribuire all’idea di “un futuro sostenibile per l’economia del territorio”, racconta Ponziana.
Alla fine del 2017 il progetto culmina con l’istituzione della Fondazione per il Cammino Minerario di Santa Barbara con il Benestare della Regione, dopo almeno 10 anni di ricerche e ricognizioni sul territorio.
Il Cammino di Santa Barbara si sviluppa ad anello per 500 km nell’area ovest del Sud della Sardegna, tra Sulcis, Iglesiente e Guspinese.
Mappa del Cammino di Santa Barbara nel Sudovest della Sardegna
Le 30 tappe (16 km in media a tappa) comprendono alcune delle Escursioni in Sardegna più belle, dando la possibilità di apprezzare “a passo lento” – dice Ponziana – le tante emergenze archeologiche e i siti minerari che si possono incontrare lungo questo bellissimo Trekking in Sardegna ..o godersi un po di bagni nel mare più bello d’Italia.
Il 75% del percorso è su sentieri, carrarecce, antiche ferrovie dismesse e spiagge: si cammina su terra, roccia e sabbia.
Il 25% è invece su lastricato urbano e asfalto extraurbano, ma molte strade extra urbane sono comunque molto panoramiche a livello paesaggistico e interessanti da percorrere.
Il percorso è interamente segnato con la caratteristica segnaletica: sfondo blu e la ormai famosa torre stilizzata in giallo, simbolo del martirio della Santa.
Sul percorso si trovano anche frecce gialle indicatorie.
Lungo il percorso, in continua evoluzione e miglioramento, è possibile dormire presso strutture di diverso tipo: b&b, agriturismi, alberghi e le tipiche Posadas, come quella del Convento a Iglesias, quella di Monti Mannu e di Is Arenas.
Sul sito internet del Cammino si trovano tutti i contatti delle strutture convenzionate, oltre le tracce e la descrizione sintetica delle tappe.
Il km 0 è Iglesias, dove i pellegrini ricevono l’augurio del Buon Cammino dalle clarisse del Santuario della Madonna del Cammino.
Il modo più comodo per raggiungere Iglesias da Cagliari con i mezzi pubblici è il Treno regionale (1 ora circa di viaggio).
Come ogni Cammino d’Italia che si rispetti anche il Cammino di Santa Barbara ha la sua Credenziale, cioè il “passaporto del pellegrino”, ma anche “dell’escursionista” che per vari motivi sceglie di compiere il cammino a tappe nel tempo libero.
Sulla Credenziale vengono apposti i timbri che attestano il passaggio nelle singole tappe.
Il Cammino di Santa Barbara si distingue per aver pensato a un regalo simbolico come segno di riconoscimento a tutti coloro che completano i 500 km di cammino: una placchetta di ceramica che rappresenta il logo del Cammino Minerario di Santa Barbara, la torre blu con bordo giallo.
Al termine di almeno 100 km di cammino (anche non continui) è possibile richiedere il Testimonium, una pergamena in cui è descritto il senso e lo spirito del Cammino.
Sosta davanti al Pan di Zucchero tra Masua e Buggerru
La cima più alta del Cammino raggiunge i 900 m. s.l.m.
Il Cammino è adatto a tutti (sono 2 le tappe da ritenersi impegnative, dice Ponziana), ma bisogna tener conto del continuo dislivello lungo i percorsi, fino a un massimo di 975 m di dislivello in salita e 1098 m in discesa (8° tappa Perd’e pibera – Villacidro 15,6 km), avere un minimo di esperienza su percorsi con brevi ma ripide salite e discese su diversi tipi di fondi di calpestio ed essere pronti a camminare sulla sabbia per circa 5 km sulla Spiaggia ( 5° tappa).
Spiaggia di Piscinas lungo il Cammino
E’ un cammino che si può fare zaino in spalla oppure scegliere il trasporto bagagli.
La stagione più bella probabilmente per fare Trekking nel Sud della Sardegna è la Primavera, quando – come dice Ponziana – le fioriture si esprimono in tutta la loro bellezza e il profumo delle piante della macchia e della gariga si diffondono e vengono trasportate dal vento.
Anche l’Autunno però regala atmosfere particolari ed è anche la stagione giusta per assaggiare qualche frutto di stagione.
In Inverno in Sardegna le temperature non sono mai estremamente rigide (lo sa bene chi è stato con me per il Trekking di Capodanno nelle Isole di Sant’Antioco e San Pietro), e il mare d’inverno ha indubbiamente il suo fascino.
Per chi volesse avventurarsi lungo le tappe del Cammino nella stagione estiva, si raccomanda di non partire mai sprovvisti di acqua, che si può ricaricare in alcune tappe anche a metà percorso, ma non date per scontato questo dato: 1 L d’acqua nello zaino è sufficiente per affrontare ogni tappa. Durante l’estate è consigliabile partire molto presto la mattina, o in alcuni casi (se il percorso non comporta particolari difficoltà) anche all’imbrunire, dopo aver assistito a uno dei tramonti piu’ belli della vostra vita sulla Costa Ovest.
Santa Barbara di Nicomedia
Ho vissuto per circa 10 anni sull’Amiata, alle pendici del Vulcano, un vulcano quiescente, ricco di cinabro.
Sul Monte Amiata sono presenti molte miniere disseminate sia sul versante senese che grossetano: ad Abbadia San salvatore, Piancastagnaio, Santa Fiora, Arcidosso e Castell’Azzara si possono visitare importanti siti minerari, tra impianti dismessi, gallerie, musei e villaggi.
Anche in Toscana, sul Monte Amiata e nelle Colline Metallifere, il 4 dicembre si festeggia Santa Barbara, che protegge contro la morte improvvisa per fuoco, viene invocata contro i fulmini e le esplosioni.
E’ la patrona degli artificieri, dei vigili del fuoco, dei marinai, degli artiglieri e dei minatori.
“Santabarbara” aggiunge Ruben, venivano chiamati anche i magazzini dove veniva conservata la polvere da sparo.
E’ anche la patrona degli architetti, degli ingegneri ambientali, dei campanari e degli ombrellai.
Il Cammino Minerario di Santa Barbara è dedicato a lei.
La sua passio racconta che morì martire nel 306 d.C,torturata con il fuoco dopo essere stata rinchiusa in una torre…che per questo motivo è stata scelta come Logo del Cammino. Il carnefice fu lo stesso padre, Dioscoro, che venne colpito dal fulmine divino.
In Sardegna gli ex minatori e i loro discendenti sono ancora molto devoti al culto della Santa e si festeggia con celebrazioni e processioni nelle campagne e nei paesi.
Lungo il Cammino di Santa Barbara, si incontrano chiese campestri e luoghi di culto dedicati alla Santa, statue devozionali e anche nelle miniere in genere si trovavano cappelle a lei dedicate.
“Quando discendo nella miniera a te si eleva la mia preghiera. / Tu con la Fede dammi ristoro alle fatiche del duro lavoro. / Infondi la fede nei nostri cuori, dolce patrona dei minatori.”
Le origini del culto in Sardegna (come nell’Occidente europeo) sono dovute all’arrivo dei monaci bizantini nel V d.C, che probabilmente inaugurarono in Sardegna un altro importante culto, quella della Madre di Dio Odighitria, che saluta i pellegrini in partenza dal santuario al lei dedicato presso Iglesias (tappa 1).
La Chiesa più antica dedicata a Santa Barbara (1223) lungo il Cammino si trova a Domusnovas (tappe 15 e 16), mentre quelle che si possono incontrare tra Villacidro e Gonnosfanadiga (tappe 9 e 10) sono datate tra XVI e XVII secolo. Persino una Grotta porta il suo nome.
Grotta Santa Barbara – Miniera di San Giovanni
L’ultima tappa del Cammino di Santa Barbara finisce in bellezza con la visita a uno spettacolo della Natura, incredibile e inaspettato: a bordo di un trenino elettrico, grazie a un percorso intricato di circa 700 metri attraverso il complesso sistema di gallerie sotterranee della Miniera di San Giovanni, è possibile visitare la Grotta di Santa Barbara.
La Grotta, come racconta Ponziana a Gabriele e Ruben – è una delle più antiche e unica al Mondo, infatti non ha sbocchi verso l’esterno.
Si tratta di un antro naturale scoperto nel 1952 dai minatori della Miniera di San Giovanni, durante lo scavo per la costruzione di una galleria.
Lo spettacolo a cui assistono increduli i Minatori è sorprendente: al di la della parete è rimasto intatto e celato (fino a quel momento) un grande salone alto oltre 25 metricostellato da concrezioni calcaree disposte lungo le pareti e le volte, su cui si riflette l’acqua del piccolo lago silente che si trova nella parte inferiore.
La Grotta è esemplare per le formazioni del Cambrico inferiore risalenti a circa 500 milioni di anni fa, che creano un incredibile contrasto di colori e superfici creato dal bruno scuro dei cristalli di barite localizzato tra il calcare ceroide e la dolomia gialla silicizzata.
Camminare sopra la terra e sotto la terra più antica d’Europa.
In pochi km, racconta Ponziana, si attraversa tutta la Storia Geologica, dal Paleozoico al Quaternario, si cammina su rocce che arrivano ad avere 570 milioni di anni.
Paesaggi infiniti dalla costa ovest tra falesie e dune fino ai boschi fitti di lecci e sughere, da dove sgorgano cascate e sorgenti, tra i massicci rocciosi delle cime più alte del Sud Sardegna, a cui piedi si stendono dolci colline e le vaste campagne del Medio Campidano, dorate di grano e profumate di agrumi.
Tempio di Antas, Flumini Maggiore
Nuraghi e Tombe dei Giganti, Domus de Janas punteggiano le Valli accanto a Templi di epoca fenicio – punica – romana, pozzi sacri di epoca pre – nuragica sorgono accanto a chiese campestri e santuari cristiani in stile catalano – aragonese prima e poi dal romanico – pisano; i borghi storici medievali come Iglesias e le “Villae” (villaggi) sorgono accanto alle città di nuova fondazione come Carbonia.
A parte, nella loro solitudine, sospesi nel tempo, sono i villaggi minerari, spesso fantasmi, a volte poco popolati, nella cornice di paesaggi assurdi da quanto son belli, con i loro palazzi Revival, alla maniera Neo Medievale del tempo.
Nominare tutte in fila le bellezze naturali e paesaggistiche sembra quasi di fare l’elenco di un mondo fantastico, esotico, immaginario.
– I 5 Faraglioni e il Pan di Zucchero
– Masua, Canal Grande e Cala Domestica
– Cascate di Sa Spendula e Piscina Irgas
– I Boschi di Monti Mannu (Mannu in sardo significa Grande)
– La Valle di Antas con il suo Tempio dedicato al Sardus Pater
– Piscinas, le dune più alte d’Europa e il Villaggio di Naracauli
– Montevecchio, i boschi del cervo sardo e le cime del Monte Arcuentu
Cascata Sa Spendula – Villacidro
Lungo il Cammino dei Minatori anche il sottosuolo è accessibile ai pellegrini!
Potete visitare con l’accompagnamento di guide esperte le aree turistiche delle grotte naturali più belle del Sud Sardegna, come quelle di Su Mannau (tappe 12 e 13) e quella di Zuddas a Santadi (tappe 19 e 20), oltre quella di Santa Barbara di cui abbiamo già parlato; si trovano lungo il percorso e non occorre fare alcuna deviazione, ma con delle piccole variazioni senza fretta potete visitare altre grotte, come quelle nel territorio di Buggerru (tappe 3 e 4).
Questo itinerario “carsico”, non comune e molto affascinante, permette di capire meglio l’antichissima storia geologica e geomorfologica dell’isola e diffondere a un pubblico più vasto la passione per la speleologia.
Archeologia Mineraria lungo il Cammino di Santa Barbara
“La miniera ti rimane addosso” Gerardo, ex minatore
Il Cammino di Santa Barbara permette di visitare i più importanti Siti Minerari della Sardegna e tra i più importanti a livello italiano ed europeo.
Infatti, anni fa, alla nascita del Parco Geominerario della Sardegna, aveva contribuito anche il riconoscimento come Sito Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Per questo mi piace definire il Cammino Minerario di Santa Barbara “Moderno”: a volte sembra di finire nel nulla, i paesaggi sono immensi, tutto quel blu diviso tra cielo e mare stordisce…Ma all’improvviso una torre, un tunnel, gallerie, tubature…pietra e ferro si mischiano con la terra e la roccia, escono dalla sabbia e spaccano la roccia come appendici innaturali.
Entri in un altra dimensione, dove si tocca con mano la forte e drammatica persistenza dell’uomo, che ha adattato, plasmato e trasformato l’ambiente per facilitare il suo lavoro.
Porto Flavia – Masua
La cosa sorprendente però, che ti commuove, è la perfetta simbiosi tra la natura e gli scheletri dell’industria mineraria. Forse – ho persino il coraggio di dirlo davanti a tutti in diretta – è il sentimento, è il ricordo di tutte queste generazioni di uomini e donne che hanno visto la Storia cambiare.
Sulla loro pelle, su quella dei loro cari.
E non parlo solo di silicosi, di tumori, ma anche di giustizia e dignità.
Gli scioperi in Italia sono nati in Sardegna, per indignazione in seguito ai fatti di Buggerru.
ECCIDIO DI BUGGERRU 4 SETTEMBRE 1904
ECCIDIO DI IGLESIAS 11 maggio 1920
Ponziana ci ricorda che l’Industria Mineraria in Sardegna è stata molto importante, per la ricchezza dei giacimenti, per l’eccellenza tecnologica industriale, hanno portato la tecnologia nelle case (luce elettrica, acqua) e solo 40 anni fa le miniere sono state dismesse, creando “un vuoto lavorativo, una grande disoccupazione e abbandono” delle aree abitative legate al lavoro in miniera ”
Laveria La Marmora – Nebida
Il territorio del Sulcis Iglesiente è esemplare e andrebbe studiato a scuola: non solo per capire le innovazioni della tecnologia e lo sviluppo industriale italiano ed europeo, ma anche per capire le dinamiche sociali, ancora contraddittorie e per sempre irrisolte, che si vengono a creare nelle terre dove tutto viene sfruttato, risucchiato, fino alle viscere della terra… per poi essere abbandonato, quando non è più utile.
Sarebbe interessante e importante per le nuove generazioni osservare e cercare di comprendere le complesse dinamiche e i compromessi storici, intimi e personali dell’uomo, che cercano la Terra Promessa a casa loro.
Tappa dopo tappa, passo dopo passo, cambiando il paesaggio, il pellegrino pian piano entra in quest’atmosfera, sui sentieri dei minatori.
Per questo motivo vale la pena concludere anche il Cammino (ad anello) di Santa Barbara in Sardegna, perché come ogni Cammino, può essere osservato solo nella sua totalità, nel suo complesso.
L’ospitalità sarda, con un pizzico di curiosità per la novità e la particolarità dell’esperienza umana con cui i locali vengono a contatto, si esprime al meglio lungo il Cammino.
Ponziana dice che il racconto dei pellegrini, di ritorno a Iglesias, inizia sempre dal racconto degli incontri con le persone, dell’aiuto in caso di difficoltà e dell’ospitalità.
Sul Cammino Minerario di Santa Barbara non si chiude la faccia a nessuno!
Gabriele chiede a Ponziana
“Cosa rappresenta questo progetto per i sardi, come hanno reagito?”
La passione per il Trekking in Sardegna e i Cammini d’Italia è abbastanza recente tra i sardi – ci dice Ponziana – a differenza delle storiche visite di camminatori stranieri (tedeschi, inglesi, francesi e ora sempre di più anche extra europei).
Guide locali, abilitate e professionisti del mestiere, accompagnano oggi escursionisti lungo la Costa delle Miniere e l’Iglesiente, camminando, correndo, in canoa.
Io mi sento di aggiungere che in generale, tra gli amanti del Trekking in Italia, le aspirazioni della maggioranza dei gruppi escursionistici e la domanda di viaggi avventura è sempre stata concentrata a Nord, con capo fila il Selvaggio Blu (che presenta delle difficoltà tecniche di tipo EE e anche EA in alcune sue tappe classiche), oppure le grandi traversate dei meravigliosi Massicci del Supramonte e del Gennargentu.
Solo negli ultimi anni, l’escursionista si affaccia a questa parte della Sardegna e il Cammino di Santa Barbara sta preparando il terreno per rendere la Sardegna meta dei Viaggi Trekking in Italia.
Arrivo a Masua da Nebida
l Cammino arriva quindi come maturazione di queste esperienze e forse come collante e contenitore.
Fanno parte della Rete del Cammino 26 Comunici dice Ponziana: la comunità, a partire dalle stesse Amministrazioni, ha compreso il valore e il potenziale del progetto, nell’ottica di una rinascita del territorio, equilibrata, concreta, possibile, a misura dell’uomo e sostenibile per l’ambiente.
E’ un mezzo a disposizione della collettività, elemento di coesione sociale – grazie alla valorizzazione della personalità comunitaria, dell’identità collettiva.
Uno sviluppo economico che si basa sul Turismo sostenibile è possibile e forse anche una buona occasione per rivedere piani di bonifica, salvaguardia e sviluppo territoriale, progetti di recupero di stabili e aree abbandonate. può rafforzare realtà già esistenti e ispirare nuovo idee di piccola imprenditoria locale nel settore dell’accoglienza, dei servizi, delle infrastrutture: un buon esempio, una buona prospettiva, un possibile cambiamento.
Il Cammino di Santa Barbara rappresenta un concreto piano di sviluppo per un’area fortemente depressa e sofferente da almeno 50 anni, con benefici a cascata sull’ambiente e sulla popolazione, non solo dal punto di vista economico, ma anche in qualità della vita.
A metà strada tra Masua e Cala Domestica
Io sono di Quartucciu, un paesino a pochissimi km da Cagliari e dal Golfo degli Angeli, quindi in mezzo tra Est e Ovest.
Ho passato la mia infanzia e adolescenza e prima gioventù nel Sarrabus…dai 18 anni in poi mi sono spostata a Ovest.
Est e Ovest sono diversi: luci diverse, perché a est sorge il sole e tramonta presto, l’ombra scende veloce, a ovest sorge tardi e tramonta più tardi. I tramonti dell’Ovest sono bellissimi. La costa, le spiagge, la roccia, il colore del mare, il paesaggio, è tutto diverso.
A volte ho bisogno di andare a Est, a volte di andare a Ovest, per godermi il meglio del Sud.
Onestamente devo dire che anni fa, quando sentivo parlare della nascita di questo Cammino, molto tempo prima dell’istituzionalizzazione del progetto, non pensavo che avrei mai potuto prendere in considerazione un Cammino in Sardegna come potenziale progetto di Viaggio da proporre.
E’ questo il tipo di Escursionismo per cui ho sempre pensato valesse la pena conoscere la Sardegna, il potenziale da incrementare, l’elemento di distinzione dell’isola. Lo penso ancora, ma con il tempo, lavorando nel settore, ho imparato anche a vedere le esperienze non solo dal mio punto di vista, ma anche dal punto di vista degli altri.
Lago del Rio Leni – Monti Mannu- Villacidro
Dipende dal punto di vista, dalle aspettative, dalle proprie possibilità e limitazioni.
Le limitazioni non devono essere una prigione, possono essere fisiche, mentali, ambientali, possono circoscrivere il nostro campo d’azione, ma possono mutare, evolversi, aprire nuovi orizzonti.
Ho avuto anche modo di confrontarmi con amici sul valore personale che poteva assumere il Cammino.
Per quanto la mia indole brami in assoluto al vagabondare senza meta e il mio corpo non sia programmato per la prestazione e la competizione, il Cammino per tante persone è un metodo personale di conoscenza ed esplorazione di se stessi…la routine quotidiana, la suddivisione in tappe, la fatica, il paesaggio, il tempo che scorre…sono tutti fattori che contribuiscono.
Molti valorizzano del Cammino invece l’aspetto Umano.
C’è chi è partito per stare solo ed è tornato a casa con tanti amici o un amore, in ogni caso con un bagaglio di sensibilità ed empatia verso il prossimo che prima non pensava di avere.