5 buoni motivi per fare Trekking nel Sud Ovest della Sardegna

Nel precedente articolo vi ho parlato del Cammino di Santa Barbara e del Sentiero dei 5 Faraglioni da Funtanamare a Masua (tappe del Viaggio Cammino Minerario di Santa Barbara e Costa Ovest).

La prima volta che ho visto la Costa l’Ovest è stato come mettere piede su un altro pianeta. Ero una ragazzina molto romantica e mi sentivo quasi un’eroina alla conquista di un Paese esotico e sconosciuto…

Mi ricordo ancora molto bene quel senso di inquietudine e meraviglia: quando passi la tua infanzia nella paradisiaca Costa Sud Est della Sardegna, tra i muschi e i graniti dei 7 fratelli, pensi che il mondo finisca alla Torre di Porto Giunco.

  • Sentieri nel blu
  • Deserti di sabbia
  • Vulcani
  • Foreste
  • Cascate

Questi sono i 5 motivi per fare Trekking nel sud Ovest della Sardegna.

Ve li racconto in questo articolo

Miniere nel Blu: da Masua a Cala Domestica

Masua sullo sfondo dei 5 faraglioni di Nebida – compreso il Pan di Zucchero, Su Concali in sardo, il gigante bianco (133m s.l.m) che sorge pacifico davanti a quel porto sospeso sul mare che è Porto Flavia – le alte scogliere porpora, ocra, verde smeraldo e nere; Canal Grande e tutti gli altri profondi canali rocciosi protetti da fitta macchia e inaspettati rigagnoli; la Torre di Cala Domestica – che compare e scompare continuamente in questo sali e scendi tra ginepri nani piegati dal vento che sbatte sulle rocce a picco sul mare.

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Costa tra Masua e Cala Domestica escursioni in Sardegna

Queste sono le rocce più  antiche della Sardegna, e un tempo potevano incastrarsi perfettamente con le coste della Spagna…siamo andati alla deriva e ci siamo fermati nel mezzo di quel mare che poi ha limato, levigato e corroso queste rocce di lava.

Dopo circa 2 km dopo la partenza da Masua sei praticamente immerso in una delle aree piu’ selvagge della Sardegna, in un contesto paesaggistico mozzafiato, ma l’adrenalina di essere in un posto così spettacolare si intreccia con la consapevolezza che questi camminamenti, sentieri e mulattiere si intrecciano alla storia personale di tanti minatori che sono stati i protagonisti dell’era delle miniere della Sardegna.

Piccoli tunnel, gallerie, canali, porticcioli, magazzini, laverie, antiche ferrovie, pozzi affiorano lungo tutto il percorso. E’ un’escursione quasi perfetta: devi mettere la giusta attenzione ad ogni passo ma hai il tempo e lo spazio per goderti il panorama, che non stanca mai e ti spinge a continuare fino alla meta.

Le Dune di Piscinas: Costa Verde

La Spiaggia di Piscinas (1,5 km quadrati di dune che raggiungono i 100 m di altezza) è ora considerata una delle più belle spiagge del Mondo, infatti l’estate è sicuramente un periodo critico per la Costa verde ed è un precario equilibrio tra la salvaguardia dell’ambiente e la promozione di un turismo non invasivo.

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Dune della spiaggia di Piscinas

Beh, io sono figlia di campeggiatori liberi: erano gli anni 80′ quando sgattaiolavo felice fuori dalla tenda a 4 zampe a godermi l’alba, mentre mio padre si infilava la muta da pesca nella battigia e mia mamma preparava la moka sul piccolo fornellino accanto alla tenda.

Il campeggio libero ora è proibito, ma qualche accampata con sacco a pelo (o anche senza sacco a pelo) sono riuscita a farmela nella Costa Verde: una delle più belle sensazioni è quella di svegliarsi intorpiditi all’ombra e scivolare lentamente verso la battigia, mentre il sole ti asciuga le ossa piano e piano e poi non puoi fare altro che immergerti come un coccodrillo o una foca monaca dentro l’acqua.

Credo che sia giusto proteggere l’Habitat di Piscinas, questo immenso e unico deserto in Europa, dove la sabbia, per i forti venti, accumula maestose cime di sabbia che si estendono fino a 2 km nell’entroterra.

Tutto è grande a Piscinas: 7 km di spiaggia dorata, mare profondo dove sai che si tufferà il più grande sole rosso che tu abbia mai visto, dune altissime e poi nell’entroterra lo sguardo ti porta lontano, fino al più bel profilo del Monte Arcuentu. Anche qui erano tanti i percorsi che univano Montevecchio, Ingurtosu e Naracauli, il villaggio abbandonato, sede distaccata della Centrale mineraria che aveva sede a Montevecchio. Conosco persone che sono nate qui, perché i loro genitori lavoravano in miniera.

Naracaoli è spettrale, monumentale, inquietante, ma regale e bellissima.. E’ una donna nella mia testa, e sembra più vecchia di quello che in realtà sia realmente, ma è saggia e ha vissuto intensamente. Resiste in silenzio, più forte del vento che soffia tra le cornici delle finestre che non ci sono più. La natura non può ancora ingoiare e cancellare i ricordi, accetta Naracaoli così com’è, ancora un po’: case e palazzi senza tetti, la Chiesa e l’Ospedale, i cantieri, la Laveria, i pozzi, gli impianti, i canali…sempre li, nel silenzio delle montagna, dove i cervi bramiscono e a volte esplorano fino al Mare.

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Montevecchio e Monte Arcuentu

C’era una volta il Festival Cantiere Teatrale di Montevecchio: le abitazioni, il palazzo del direttore, le foresterie, falegnamerie, la mense, le strade, tutta Montevecchio, dopo pochi anni dalla chiusura definitiva delle Miniere aveva ripreso vita grazie a laboratori e spettacoli di Teatro meravigliosi, che molto spesso avevano come scenario le meraviglie naturali del territorio, come le Spiagge della Costa Verde e Aree minerarie.

E’ qui che ho visto per la prima volta i cervi, nelle notti d’estate, scendere piano fino alla fontana, sui selciati neri di ossidiana brillante alla luce della luna. Ma ero sempre anche abbastanza felice di sentirli, aggirarsi per il sottobosco ombroso e buio.

E’ qui che ho conosciuto molti di quelli che sono i miei amici di oggi, quelli che ancora mi accompagnano nel tempo libero ad esplorare la Sardegna, a studiare e camminare sui sentieri dove poi camminerò con voi. La maggior parte di loro sono di Guspini e dei paesini vicini e i loro nonni e parenti hanno lavorato in Miniera.

Oggi Montevecchio è un bellissimo Museo a cielo aperto, ma quei luoghi per me hanno un suono che riempie la solitudine e la tranquillità, e un po’ la sconvolgono, la inquietano. Mi commuovono. E’ alla cima del Monte Arcuentu (785 m s.l.m) che siamo diretti, l’antico vulcano del Sud.

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Monte Arcuento da Piscinas

Ci sono molti sentieri per “salire”, perché molti hanno ancora qui l’azienda e il pascolo, o semplicemente un piccolo orto e qualche animale. Dolcemente il paesaggio della campagna e dei muretti a secco si apre verso i promontori che incorniciano le spiagge della Costa verde.

La bruma del mare crea uno sfumato pittoresco alla sarda: il vento forte di Maestrale porta fino a queste cime gocce di sale che piacciono agli antichissimi lecci arroccati sulla piazzaforte di questo castello di roccia.

Il monte pare sia sempre stato considerato sacro, ancora prima del cristianesimo. Sulla sua cima, all’ombra dei lecci centenari, si trovano i ruderi di un monastero fortificato e di capanne di eremiti.

Il vento è protagonista (Arcu’entu, Arco di vento tradotto) e soffia tra le creste e le punte di questo antichissimo ammasso semi compatto di tufi, basalti e rioliti. Cominciamo a scendere e vedere il monte dal basso e capire le proporzioni dell’impresa compiuta mi da sicurezza.

Ma quello che forse mi piace di più di tutto questo percorso è camminare sulle creste e avvicinarmi alle lame che si alzano ritte dalle pendici del monte fino alla valle: sono come le immense mura di una grande città fantastica, o altissime trincee dove si infila solo il vento e cresce l’erba verdissima.

Sono croste, croste di una grande ferita, spesse e sporgenti, cicatrici dell’attività vulcanica dell’area.

A un certo punto ci si infila letteralmente in un bosco di mirto e corbezzoli per poi riaprirsi in una campagna soleggiata, vasta. Accompagnati dal suono del campanaccio di capre e mucche allo stato brado, ci lasciamo alle spalle la montagna.

Monti del Linas: i Sentieri dell’acqua tra le vette più alte del Sud Sardegna

Questa è una delle aree più verdi della Sardegna ma i suoi boschi di leccio, ora protetti e custoditi, un tempo sono stati tagliati e bruciati per alimentare le fonderie del circondario, poi sono stati sostituiti dai pini. La foresta ora è fitta, sempre verde e lo scrosciare dell’acqua è una costante: sorgenti e cascate spaccano la roccia granitica e scorrono fino a valle, ad irrigare i campi della piana tra Villacidro e Gonnosfanadiga, ai piedi delle cime più alte della Sardegna del Sud (la vetta più alta è Perda de Sa mesa, 1236 m s.l.m),

La suggestione del luogo ha ispirato viaggiatori e turisti d’eccezione come Gabriele D’Annunzio.

E’ una lunga camminata, un’immersione in una Sardegna diversa, immensa e dolce, un percorso di ombre, luce e acqua. Sembra di vedere i pastori, i boscaioli, i taglialegna, i cacciatori a piedi, al galoppo su queste dolci montagne… sono le pagine di “Paese d’Ombre” di Giuseppe Dessì che mi ispirano in questa suggestione ambientata nella Sardegna di fine ‘800.

Gran parte del territorio è compreso nel Parco Culturale e Ambientale dedicato al nostro scrittore Premio Strega 1972.

Perché mi sono innamorata dell’Ovest?

Perché questa è la terra dei Giganti, dove l’uomo ha cercato di governare la Natura, la terra del vento che solleva le onde, la terra del popolo dei surfisti e dei viaggiatori on the road, la terra dei gloriosi tramonti. La terra delle miniere.

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ALTRI ARTICOLI

Nel precedente articolo vi ho parlato del Cammino di Santa Barbara e del Sentiero dei 5 Faraglioni da Funtanamare a Masua (1° e 2° tappa del Trekking nella Sardegna dell’Ovest).

La prima volta che ho visto la Costa l’Ovest è stato come mettere piede su un altro pianeta. Ero una ragazzina molto romantica e mi sentivo quasi un’eroina alla conquista di un Paese esotico e sconosciuto…

Mi ricordo ancora molto bene quel senso di inquietudine e meraviglia: quando passi la tua infanzia nella paradisiaca Costa Sud Est della Sardegna, tra i muschi e i graniti dei 7 fratelli, pensi che il mondo finisca alla Torre di Porto Giunco.

  • Sentieri nel blu
  • Deserti di sabbia
  • Vulcani
  • Foreste
  • Cascate

Questi sono i 5 motivi per fare Trekking nel sud Ovest della Sardegna.

Ve li racconto in questo articolo

Miniere nel Blu: da Masua a Cala Domestica

Masua sullo sfondo dei 5 faraglioni di Nebida – compreso il Pan di Zucchero, Su Concali in sardo, il gigante bianco (133m s.l.m) che sorge pacifico davanti a quel porto sospeso sul mare che è Porto Flavia – le alte scogliere porpora, ocra, verde smeraldo e nere; Canal Grande e tutti gli altri profondi canali rocciosi protetti da fitta macchia e inaspettati rigagnoli; la Torre di Cala Domestica – che compare e scompare continuamente in questo sali e scendi tra ginepri nani piegati dal vento che sbatte sulle rocce a picco sul mare.

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Costa tra Masua e Cala Domestica escursioni in Sardegna

Queste sono le rocce più  antiche della Sardegna, e un tempo potevano incastrarsi perfettamente con le coste della Spagna…siamo andati alla deriva e ci siamo fermati nel mezzo di quel mare che poi ha limato, levigato e corroso queste rocce di lava.

Dopo circa 2 km dopo la partenza da Masua sei praticamente immerso in una delle aree piu’ selvagge della Sardegna, in un contesto paesaggistico mozzafiato, ma l’adrenalina di essere in un posto così spettacolare si intreccia con la consapevolezza che questi camminamenti, sentieri e mulattiere si intrecciano alla storia personale di tanti minatori che sono stati i protagonisti dell’era delle miniere della Sardegna.

Piccoli tunnel, gallerie, canali, porticcioli, magazzini, laverie, antiche ferrovie, pozzi affiorano lungo tutto il percorso. E’ un’escursione quasi perfetta: devi mettere la giusta attenzione ad ogni passo ma hai il tempo e lo spazio per goderti il panorama, che non stanca mai e ti spinge a continuare fino alla meta.

Le Dune di Piscinas: Costa Verde

La Spiaggia di Piscinas (1,5 km quadrati di dune che raggiungono i 100 m di altezza) è ora considerata una delle più belle spiagge del Mondo, infatti l’estate è sicuramente un periodo critico per la Costa verde ed è un precario equilibrio tra la salvaguardia dell’ambiente e la promozione di un turismo non invasivo.

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Dune della spiaggia di Piscinas

Beh, io sono figlia di campeggiatori liberi: erano gli anni 80′ quando sgattaiolavo felice fuori dalla tenda a 4 zampe a godermi l’alba, mentre mio padre si infilava la muta da pesca nella battigia e mia mamma preparava la moka sul piccolo fornellino accanto alla tenda.

Il campeggio libero ora è proibito, ma qualche accampata con sacco a pelo (o anche senza sacco a pelo) sono riuscita a farmela nella Costa Verde: una delle più belle sensazioni è quella di svegliarsi intorpiditi all’ombra e scivolare lentamente verso la battigia, mentre il sole ti asciuga le ossa piano e piano e poi non puoi fare altro che immergerti come un coccodrillo o una foca monaca dentro l’acqua.

Credo che sia giusto proteggere l’Habitat di Piscinas, questo immenso e unico deserto in Europa, dove la sabbia, per i forti venti, accumula maestose cime di sabbia che si estendono fino a 2 km nell’entroterra.

Tutto è grande a Piscinas: 7 km di spiaggia dorata, mare profondo dove sai che si tufferà il più grande sole rosso che tu abbia mai visto, dune altissime e poi nell’entroterra lo sguardo ti porta lontano, fino al più bel profilo del Monte Arcuentu. Anche qui erano tanti i percorsi che univano Montevecchio, Ingurtosu e Naracauli, il villaggio abbandonato, sede distaccata della Centrale mineraria che aveva sede a Montevecchio. Conosco persone che sono nate qui, perché i loro genitori lavoravano in miniera.

Naracaoli è spettrale, monumentale, inquietante, ma regale e bellissima.. E’ una donna nella mia testa, e sembra più vecchia di quello che in realtà sia realmente, ma è saggia e ha vissuto intensamente. Resiste in silenzio, più forte del vento che soffia tra le cornici delle finestre che non ci sono più. La natura non può ancora ingoiare e cancellare i ricordi, accetta Naracaoli così com’è, ancora un po’: case e palazzi senza tetti, la Chiesa e l’Ospedale, i cantieri, la Laveria, i pozzi, gli impianti, i canali…sempre li, nel silenzio delle montagna, dove i cervi bramiscono e a volte esplorano fino al Mare.

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Montevecchio e Monte Arcuentu

C’era una volta il Festival Cantiere Teatrale di Montevecchio: le abitazioni, il palazzo del direttore, le foresterie, falegnamerie, la mense, le strade, tutta Montevecchio, dopo pochi anni dalla chiusura definitiva delle Miniere aveva ripreso vita grazie a laboratori e spettacoli di Teatro meravigliosi, che molto spesso avevano come scenario le meraviglie naturali del territorio, come le Spiagge della Costa Verde e Aree minerarie.

E’ qui che ho visto per la prima volta i cervi, nelle notti d’estate, scendere piano fino alla fontana, sui selciati neri di ossidiana brillante alla luce della luna. Ma ero sempre anche abbastanza felice di sentirli, aggirarsi per il sottobosco ombroso e buio.

E’ qui che ho conosciuto molti di quelli che sono i miei amici di oggi, quelli che ancora mi accompagnano nel tempo libero ad esplorare la Sardegna, a studiare e camminare sui sentieri dove poi camminerò con voi. La maggior parte di loro sono di Guspini e dei paesini vicini e i loro nonni e parenti hanno lavorato in Miniera.

Oggi Montevecchio è un bellissimo Museo a cielo aperto, ma quei luoghi per me hanno un suono che riempie la solitudine e la tranquillità, e un po’ la sconvolgono, la inquietano. Mi commuovono. E’ alla cima del Monte Arcuentu (785 m s.l.m) che siamo diretti, l’antico vulcano del Sud.

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Monte Arcuento da Piscinas

Ci sono molti sentieri per “salire”, perché molti hanno ancora qui l’azienda e il pascolo, o semplicemente un piccolo orto e qualche animale. Dolcemente il paesaggio della campagna e dei muretti a secco si apre verso i promontori che incorniciano le spiagge della Costa verde.

La bruma del mare crea uno sfumato pittoresco alla sarda: il vento forte di Maestrale porta fino a queste cime gocce di sale che piacciono agli antichissimi lecci arroccati sulla piazzaforte di questo castello di roccia.

Il monte pare sia sempre stato considerato sacro, ancora prima del cristianesimo. Sulla sua cima, all’ombra dei lecci centenari, si trovano i ruderi di un monastero fortificato e di capanne di eremiti.

Il vento è protagonista (Arcu’entu, Arco di vento tradotto) e soffia tra le creste e le punte di questo antichissimo ammasso semi compatto di tufi, basalti e rioliti. Cominciamo a scendere e vedere il monte dal basso e capire le proporzioni dell’impresa compiuta mi da sicurezza.

Ma quello che forse mi piace di più di tutto questo percorso è camminare sulle creste e avvicinarmi alle lame che si alzano ritte dalle pendici del monte fino alla valle: sono come le immense mura di una grande città fantastica, o altissime trincee dove si infila solo il vento e cresce l’erba verdissima.

Sono croste, croste di una grande ferita, spesse e sporgenti, cicatrici dell’attività vulcanica dell’area.

A un certo punto ci si infila letteralmente in un bosco di mirto e corbezzoli per poi riaprirsi in una campagna soleggiata, vasta. Accompagnati dal suono del campanaccio di capre e mucche allo stato brado, ci lasciamo alle spalle la montagna.

Monti del Linas: i Sentieri dell’acqua tra le vette più alte del Sud Sardegna

Questa è una delle aree più verdi della Sardegna ma i suoi boschi di leccio, ora protetti e custoditi, un tempo sono stati tagliati e bruciati per alimentare le fonderie del circondario, poi sono stati sostituiti dai pini. La foresta ora è fitta, sempre verde e lo scrosciare dell’acqua è una costante: sorgenti e cascate spaccano la roccia granitica e scorrono fino a valle, ad irrigare i campi della piana tra Villacidro e Gonnosfanadiga, ai piedi delle cime più alte della Sardegna del Sud (la vetta più alta è Perda de Sa mesa, 1236 m s.l.m),

La suggestione del luogo ha ispirato viaggiatori e turisti d’eccezione come Gabriele D’Annunzio.

E’ una lunga camminata, un’immersione in una Sardegna diversa, immensa e dolce, un percorso di ombre, luce e acqua. Sembra di vedere i pastori, i boscaioli, i taglialegna, i cacciatori a piedi, al galoppo su queste dolci montagne… sono le pagine di “Paese d’Ombre” di Giuseppe Dessì che mi ispirano in questa suggestione ambientata nella Sardegna di fine ‘800.

Gran parte del territorio è compreso nel Parco Culturale e Ambientale dedicato al nostro scrittore Premio Strega 1972.

Perché mi sono innamorata dell’Ovest?

Perché questa è la terra dei Giganti, dove l’uomo ha cercato di governare la Natura, la terra del vento che solleva le onde, la terra del popolo dei surfisti e dei viaggiatori on the road, la terra dei gloriosi tramonti. La terra delle miniere.

Cammino Minerario di Santa Barbara

Trekking in Sardegna: il meglio del sud in un unico viaggio
Trekking nel parco nazionale dell’arcipelago dell’Asinara

CAPODANNO IN SARDEGNA

PROSSIMI VIAGGI IN PARTENZA

CONFERMATO
From €890€
Camminiamo attraversando veri e propri boschi di splendidi e immensi noci, secolari; la sera troveremo riposo negli accoglienti villaggi berberi; partiamo da 1400m di quota e saliamo lentamente, ogni giorno, fino a raggiungere la cima del Toubkal, 4167.s.l.m….. “la vetta su cui si vede tutto” …Il trekking presenta delle componenti molto importanti sia dal punto di vista naturalistico che etnico. Il nostro sarà un cammino lento e piacevole; sempre, arriveremo nei villaggi o nelle strutture che ci ospiteranno per la notte, a orari che ci permetteranno di avere il tempo di riposare, di godere del luogo dove passeremo la notte e condividere un ottimo tè con i compagni di cammino. Ovviamente avremo la possibilità di immergerci nell’ ”armonico frastuono” di Marrakech, il giorno d’arrivo e quello di fine trekking.
8gg - Dal 30/09 al 07/10
Marocco
9
Luca
15 POSTI DISPONIBILI
Un tour-trekking, per chi ha sempre desiderato vedere la Corsica e percorrere i suoi sentieri senza però intraprendere i trekking a zaino in spalla e impegnativi tipici di questa isola della bellezza! Ci sposteremo in tutta la Corsica da Porto-Vecchio a Bonifacio, risalendo verso Ajaccio fino a Saint Florence, visitando luoghi e percorrendo i suoi sentieri che troveremo lungo la via. La Corsica è tutta da scoprire, dietro ogni angolo si cela una sorpresa, uno spettacolo inaspettato e bellissimo che ti riempie il cuore di paesaggi e sensazioni uniche. La sua varietà di ambienti, il mare cristallino, la natura rigogliosa, il suo deserto, le sue cime innevate, le spiagge selvagge e deserte, danno la sensazione di essere in parti del mondo diverse, e invece è tutto racchiuso in questo prezioso scrigno avvolto dal mare Tirreno. In questo viaggio avremo la possibilità di godere di ogni particolarità, di ogni ambiente, di tutto ciò che di più bello si può vedere in quest’isola, comprendendone la sua interessante e travagliata storia e vivendola camminando tra i suoi sentieri alla scoperta delle sue bellezze naturali.
7 gg - Dal 01/10 al 07/10 - 2023
Francia
15 POSTI DISPONIBILI
Francesca
CONFERMATO 3 POSTI DISPONIBILI
From €470
Da Piazza della Signoria a Piazza del Campo. La Via Romea del Chianti, che congiunge Firenze a Siena, non è una trovata pubblicitaria dell'ufficio del turismo della Toscana, ma un vero percorso storico, ricco di testimonianze del passaggio di pellegrini, documentato dall’esistenza di antichi ricoveri. Portato alla luce dall'ottimo lavoro di un gruppo di volontari dell'Associazione “Comunità Toscana Il Pellegrino”, attraversa il cuore della regione in uno dei più bei paesaggi d’Italia: il Chianti.
4 gg Dal 05/10 Al 8/10/2023
Toscana
3
Maurizio
COMPLETO
From €850
Il Trekking di mare dei sogni! Camminiamo lungo la meravigliosa costa sud est con le sue lunghe bianche spiagge e dorate calette rocciose circondate da boschi; ci rilassiamo sulla morbida sabbia cullati dal suono delle onde e riscaldati dal sole, ondeggiando nell'azzurro mare. Un paradiso di profumi, luci e colori, passo dopo passo, onda su onda.
6gg - Dal 07/10 al 12/10 - 2023
Sardegna
Lista d'attesa aperta
Carla
15 POSTI DISPONIBILI - 🇬🇧
From €375
115 km di cammino lungo uno dei tratti più belli ed emozionanti dell'intera Via Francigena con due città d'arte di straordinaria bellezza a far da cornice ai nostri passi: Lucca e Siena. L'itinerario proposto, si snoda prevalentemente su strade bianche e unisce piccole città gioiello come San Gimignano e Monteriggioni offrendo così una stupenda introduzione al paesaggio delle colline senesi.
4gg - Dal 11/10 al 1/10 - 2023 🇬🇧
Toscana
15 POSTI DISPONIBILI
Giulio Cuccioli 🇬🇧
CONFERMATO 6 POSTI DISPONIBILI
From €470
Un trekking itinerante nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che ci porterà a transitare lungo uno dei cammini più belli di tutta la Toscana: alpeggi, foreste secolari, borghi medioevali antichi eremi e vette appenniniche saranno i nostri fedeli compagni di cammino.
4gg - Dal 12/10 al 15/10
Casentino
CONFERMATO 6 POSTI DISPONIBILI
Giuseppe
POSTI DISPONIBILI
From €460
Questo trekking di 4 giorni ci farà scoprire i sapori, la natura e la storia della provincia di Parma, ci immergeremo nella verde Parco dei Boschi di Carrega, con il Casino dei Boschi, un bellissimo edificio fatto costruire da Maria Amalia di Borbone, i laghetti e tanti caprioli. Gusteremo prodotti tipici (salumi e formaggio) e vini locali nelle aziende agricole e visiteremo il museo del salame e tra vigneti scopriremo il meraviglioso Castello di Torrechiara, ricco di storia e sede di film. Quattro giorni per goderci un’aria parmigiana, tra visite ed escursioni l’aria di casa mia!!
4 gg - Dal 19/10 al 22/10 2023
More than 1
POSTI DISPONIBILI
Francesca
COMPLETO
From €980€ (stesso prezzo 2022)
Presentare questo trekking in Cappadocia, rappresenta per me un motivo di grandissima felicità. Da sempre legato al mondo Turco, prima con l'interesse e lo studio dell' artigianato del tappeto, poi con la musica Turco-ottomana, ho avuto il piacere di essere in contatto sia con grandissimi esperti di tappeti turchi, sia con musicisti di fama mondiale. Questo viaggio a piedi in Turchia è un pò quindi come accompagnarvi nella mia seconda casa, perchè di motivi ce ne sono tanti che mi legano alla Turchia e magari ve li racconterò in viaggio, leggendovi per esempio le bellissime Poesie di Gialal al-Din Rumi. Inolte vi racconterò delle storie poco conosciute di come il destino di uno dei più grandi Sultani della storia sia stato strettamente legato alla Toscana, la regione da cui provengo. Infine, come geologo, (con tesi di laurea in geomorfologia vulcanica) vi spiegherò per filo e per segno tutta l'evoluzione geomorfologica del territorio dovuta all'azione combinata di Vulcani, dell', Acqua e dell'Uomo. La regione della Cappadocia non ha bisogno di molte presentazioni, a chi ama la natura, il viaggiare, il camminare a piedi, il trekking, ma anche la storia e l'archeologia, è ben nota. E' una regione che richiama alla mente toponimi quali Eufrate e Mesotopotamia. Crocevia di rotte commerciali, oltre che l'oggetto di ripetute invasioni è ricchissima di storia ... e di storie.
8gg - Dal 21/10 al 28/10
Cappadocia
Completo
Luca
Posti disponibili
From €460
Nel trekking a Capraia siamo nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, è la sola isola vulcanica dell'Arcipelago ed è un'isola selvaggia, con percorsi impegnativi e poca vegetazione arborea ma gli splendidi panorami sulle altre isole dell’Arcipelago e sulla Corsica, ripagano ampliante la fatica necessaria per arrivarci. Il profumo particolare della macchia mediterranea che accompagna durante le escursioni e lo Stagnone, unico invaso naturale dell’arcipelago rendono Capraia veramente unica. Accompagnati da Guida Parco dell’Arcipelago Toscano
4 gg - Dal 29/10 al 1/11 - 2023
Arcipelago Toscano
11 posti
Francesca
AL COMPLETO
From €5200
Un programma di viaggio in Patagonia incentrato sul trekking tra i parchi naturali più spettacolari di Cile ed Argentina. La cittadina montana di El Chaltén che useremo come base per visitare montagne leggendarie dell'Alpinismo italiano quali il Cerro Torre ed il massiccio del Fitz Roy; lungo il lago Viedma e Argentino raggiungiamo il bagliore dell'immensa mole di ghiaccio del Perito Moreno e del Campo de Hielo Patagonico Sur. Continuiamo verso sud, attraverso la frontiera entriamo in Cile e far trekking nelle Ande Patagoniche del Parco Nazionale Torres del Paine ed il bellissimo Circuito W di 4 giorni. Raggiunta Puerto Natales partiamo alla volta della Terra del Fuoco dove conosceremo la tradizionale vita di una estancia patagonica; fino a raggiungere la città più australe al mondo, Ushuaia. Navigando tra le acque del canale di Beagle visiteremo colonie di leoni marini, cormorani e i pinguini completando un viaggio spettacolare ed indimenticabile.
18gg - Dal 17/11 al 04/12 - 2023
Patagonia
Marco

Carla Pau

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